Salamandrina

La salamandrina è un endemismo italiano, presenza esclusiva e caratteristica dell’appennino, in nessuna altra parte del mondo la si può trovare, rappresentante di valori naturalistici che tradotti in servizi eco-sistemici sono le basi per la vita della gran parte degli animali, uomo compreso.

Per molte migliaia di anni quella si è ritagliata una nicchia ecologica in aree quasi sempre impervie dei rilievi appenninici dove predatori come i pesci non arrivano perché bloccati da ostacoli naturali quali cascate o il prosciugamento almeno parziale del corso d’acqua in estate. Recessi selvaggi con acque perenni e molto pulite, facilitando la sopravvivenza ed evoluzione della specie.

Nell’Appennino pesarese vive la salamandrina settentrionale, chiamata anche “del Savi” (Salamandrina perspicillata). La lunghezza degli adulti va da 9 a 11 cm, coda compresa. Il corpo è snello, privo di cresta; tutte le zampe hanno quattro dita e la coda ha sezione tondeggiante. Le parti inferiori delle zampe e della coda sono di colore rosso vivo. La livrea dei giovani ha tinte grigiastre e giallastre. Il dimorfismo sessuale è quasi invisibile, per lo più limitato ad una coda più lunga nei maschi.

Il corpo è quasi tutto nero nella parte superiore così da potersi mimetizzare nel sottobosco: ogni individuo possiede sulla testa, all’altezza della fronte, una macchia chiara dalla forma di occhiali; questa macchia è identificativa di ogni singolo esemplare e altro non è che un elemento di disturbo e persuasione rivolto ai predatori. La salamandrina per difendersi mostra tutta la parte inferiore del corpo maculata di rosso e bianco, un mix di colori che sono conosciuti come “aposematici”, cioè “di avvertimento” per i predatori che nel vederli generalmente desistono presagendo sostanze velenose, oppure mette in atto un’altra tecnica: la letargia.

Il Monte Catria e soprattutto il Monte Nerone custodiscono alcune delle popolazioni più importanti d’Italia e del mondo, rintracciabili in diverse vallate come ad esempio, il Rio Vitoschio (Fosso Pisciarello) e il Fosso del Presale, entrambi sul Nerone, rappresentano l’habitat ideale.

Dal 2008, sul Monte Nerone è in atto un progetto di conservazione della salamandrina unico in Italia: grazie all’interessamento di appassionati erpetologi e della Provincia di Pesaro e Urbino, un finanziamento europeo e numerosi volontari ogni anno viene allestito e monitorato un sistema di barriere che impediscono a questi piccoli anfibi di finire sulla Strada Provinciale 82 di Rocca Leonella dove sarebbero schiacciati dalle auto. La Salamandrina perspicillata è specie rigorosamente protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato II) e specie di interesse comunitario che richiede zone speciali di conservazione (Allegato II) e una protezione rigorosa (Allegato IV) in base alla Direttiva Habitat 92/43 del 1992.

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