
Itinerario dei Brancaleoni
L’itinerario ha la sua origine nel Centro di Educazione Ambientale CEA, di Piobbico.
Il centro storico di Piobbico è splendidamente conservato e ben separato dalle nuove abitazioni, Il “Burghett” (il Borghetto) si adagia sul rilievo della collina, appena sotto la mole del Palazzo Brancaleoni, un maniero seicentesco, che prende il nome dalla famiglia nobile che lo fece erigere, piuttosto insolito per queste aree, che ci proietta mentalmente in un ambientazione manzoniana da “promessi sposi”.
L’itinerario si sviluppa in ambienti rupestri, boschivi, torrenti e calanchi argillosi; è piuttosto facile: niente salite eccessive e con la maggior parte del tracciato quasi in piano; è interessante, anche per la presenza di ruderi molto antichi (segnatamente i resti dell’antico eremo di Morimondo e il mulino soprastante) e del piccolo borghetto di Bacciardi che conserva il fascino dei tempi andati, con la sua minuscola piazzetta, la sua fonte, le viuzze in salita. Soprattutto l’area dell’Eremo è ammantata da un alone di mistero, in particolare una fanciulla di nome Taddea chiede di ricordare lei e pronunciarne il nome, per far conoscere al visitatore, la sua storia e la sua determinazione.
In più, vi è l’apertura (o la conclusione) del percorso che è decisamente particolare: il sentiero dei folletti di Piobbico, che consente una bella veduta “aerea” sulla verticale del palazzo Brancaleoni e del Borghetto, con tanto di “balcone panoramico”.
Il percorso è della giusta lunghezza (non troppa, non troppo poca) per poter soddisfare chiunque. Unica avvertenza: il sentiero è lineare; un anello sarebbe troppo lungo e soprattutto poco godibile, perché il ritorno sarebbe su strada. Conviene quindi attrezzarsi, avendo cura di lasciare un mezzo per il rientro in località Rocca Leonella.